L’e-learning non è più ormai una nuova tecnica di apprendimento e formazione, quanto piuttosto una trasformazione digitale più che acquisita nel mondo aziendale. Si tratta di una trasformazione piena e consapevole, necessaria e proficua, dei processi didattici. L’e-learning è divenuto col tempo un uso comune quotidiano per tutte le persone impegnate in ogni settore del lavoro e in ogni ruolo svolto. Le lezioni in aula, a cura di un docente esperto della materia  non sono sparite, ma sempre più realtà sentono l’esigenza di digitalizzare anche questo processo educativo nelle forme sempre più perfezionate di insegnamento e di apprendimento.

Ecco perché le piattaforme di e-learning sono entrate a pieno titolo nella vita di molte persone. Se una volta educazione-formazione, lavoro e vita quotidiana avevano spazi chiaramente separati tra loro, ora convivono tranquillamente insieme. L’informazione e l’educazione hanno lasciato da tempo le aule delle scuole e delle università per entrare nelle aziende prima, e poi anche nella vita quotidiana di tutti. La formazione è divenuta permanente e continua. È praticamente giornaliero l’impegno a cui sono chiamate nella formazione tutte le persone che lavorano in ogni settore, e attraverso i più diversi strumenti che non sono più solo i computer, ma anche i nostri stessicellulari , ai quali non possiamo più rinunciare non solo nelle nostre comunicazioni e negli spazi sociali che ci appartengono, ma anche, ora, nell’accesso alle informazioni che ci sono utili e necessarie per le nostre attività.

Viviamo in una società che, nella sua interezza, è divenuta una società di cambiamento continuo dove ogni azienda è essa stessa una società grande, media o piccola, che produce e promuove il cambiamento, da cui è veicolata e di cui è veicolo, come avviene in tutti i fenomeni sistemici, nei quali, in una causalità circolare, gli elementi in gioco sono reciprocamente causa ed effetto tra di loro.
Questa società in continua e rapida evoluzione chiama le persone stesse a percorsi ormai non più nuovi, ma oggi costanti e quotidiani, legati a una necessità di apprendimento continuo, diversamente dalle epoche che ci precedono, quando educazione e lavoro avevano spazi praticamente separati tra loro.

L’ apprendimento è certamente la capacità e abilità più preziosa di cui disponiamo. Dentro di esso troviamo valore e senso nel nostro lavoro e nelle nostre azioni quotidiane, disponendo, se sappiamo rispondere ai molteplici input in gioco, di un nuovo codice identitario, rivolto alla crescita continua della persona in tutti i suoi aspetti. Questa nostra capacità possiede un valore intrinseco che è relativo al coinvolgimento attivo e continuo di persone, intelligenze, attenzioni, le quali interagiscono tra loro costantemente e ci permettono di scambiare informazioni, idee, e metodi reciprocamente.
Questo è l’habitat naturale, ricco di spunti di sviluppo e progresso, dove vive e trova continua crescita l’e-learning. Le aziende che hanno promosso e sostenuto la formazione e-learning, potendo anche monitorare il processo formativo, hanno ottenuto risultati ampiamente positivi sul piano dell’efficienza e della competitività.

Nulla nasce dal caso nel processo di sviluppo della formazione, e ad un nuovo sistema formativo corrisponde un nuovo linguaggio che si arricchisce giorno per giorno di nuovi strumenti e metodologie, mirate alle esigenze delle persone che fruiranno dei corsi.

Si è detto altrove che un mondo intelligente chiede un e-learning intelligente, ed è quello che sta succedendo.

Strada se ne è fatta tanta e tanta ancora se ne farà dalle prime forme di formazione a distanza di cui abbiamo memoria, dal momento che il percorso è da tempo avviato e nulla lascia intendere che possa arrestarsi. La padronanza dei contenuti è un dato acquisito ed è legato alla notevole esperienza delle aziende che si occupano ormai da più di venti anni del processo educativo.
Sono moltissime le forme di interazione possibili oggi tra discepoli e docenti o tutor d’aula, o tra i discepoli stessi, al punto di ridurre sensibilmente la rarefazione della comunicazione e della relazione che affliggeva sicuramente la formazione a distanza alla sua nascita. L’interazione umana con i docenti/tutor e con gli altri studenti rende possibile e favorisce, attraverso le tecnologie di comunicazione in rete, la creazione di contesti collettivi di apprendimento, nei quali l’apprendimento stesso è più ricco ed efficace, sul piano dei contenuti, delle relazioni, e delle ipotesi da affrontare e verificare.

Moltissimi e di sempre maggiore efficacia sono gli strumenti utilizzati dal docente-progettista che lavora nella realizzazione dei singoli corsi progetti educativi, dalla interlocuzione diretta, alle immagini, ai video, all’audio e all’accesso alle forme infinite del web, generando materiale didattico non solo chiaro ma anche efficace e piacevole nell’uso, dimenticando le diffidenze e le difficoltà iniziali, che rimangono ora solo elementi rari e residuali. Il perfezionamento delle tecniche comunicative e l’uso di devices diversi e di utilizzazione quotidiana hanno finito per rendere la fruizione dei corsi sempre più soddisfacente, non tanto o soltanto per le aziende, che possono monitorare meglio e in modo diretto il processo, ma anche e soprattutto per gli utenti finali che trovano efficace e piacevole nell’uso un progetto formativo sempre più mirato alle loro personali esigenze.

Se vogliamo osservare le tendenze di sviluppo lungo le quali ci si sta dirigendo lo stesso web non ha difficoltà  a suggerirlo:

Social learning. Il concetto di apprendimento sociale è suggerito dagli studi dello psicologo-formatore canadese Albert Bandura. Secondo l’autore l’interazione reciproca con l’altro è alla fonte dei nostri sistemi di apprendimento e di acquisizione fin dalla nascita, ma anche nelle età successive. nihil novi sub sole. Non vi è niente di nuovo nell’esperienza umana. Platone affermava già venticinque secoli fa che l’apprendimento umano non avviene se non attraverso ta erotikà, le leggi dell’amore. Impariamo cioè solo attraverso imitazione, partecipazione e soprattutto fascinazione. Deve esservi all’interno del processo educativo e perché esso sia efficace collaborazione e condivisione dei contenuti formativi, e questo si può realizzare solo attraverso l’ampiamento, già segnalato precedentemente, delle interazioni tra discepoli e docenti, e tra i discepoli stessi, in modo di favorire, sostenere e sviluppare le comunicazioni mediante le tecnologie di rete. Il bisogno dell’altro è una componente essenziale delle nostre interazioni nella vita reale e nel lavoro che facciamo. Solo attraverso una gestione mirata dei contenuti e una attenzione altrettanto curata degli aspetti relazionali della comunicazione didattica, in via verticale e orizzontale, possono nascere relazioni basate sulla fascinazione reciproca, come sostanziale veicolo di apprendimento.

Mobile learning. La fruizione del contenuto formativo (learning object) oggi avviene non sono nei più diversi momenti della giornata, a seconda delle necessità dei fruitori, ma anche attraverso gli strumenti più disparati in relazione alla familiarità d’uso e alla disponibilità di essi, senza che siano diminuite le possibilità di acquisizione. Queste ultime sono semmai aumentate e sempre più facili nell’accesso. Si parla sempre più di acquisizioni just in time e just for me, le quali possono variare nell’ampiezza dei formati, ma sono comunque sempre concepite e realizzate in funzione delle diverse esigenze dell’utenza.

Adaptive learning. Il campo di intervento nella progettazione formativa si è spostato negli ultimi anni alla formazione personalizzata, capace di comprendere e indirizzare sempre di più verso una didattica tailor made, ovvero fatta su misura, in relazione alle esigenze di chi ne fruisce. Anche questo è uno dei settori nei quali è stato fatto molto lavoro e molto si ritiene debba essere fatto per una sempre maggiore efficacia nell’insegnamento e nell’apprendimento.

Micro learning. Sono stati individuati settori formativi nei quali questa forma didattica si è dimostrata di grande efficacia, dove la necessità di contenuti brevi e mirati si accompagna alla possibilità di fruizione nei momenti più diversi della giornata, sempre in relazione alle esigenze dell’utenza. Ciò che è apparso in un primo momento come una forma di apprendimento ‘mordi e fuggi’, si è rivelato estremamente efficace e persino piacevole nell’uso. Ogni settore formativo nuovo non esclude affatto gli altri, ma si aggiunge ad essi, trovando per sé lo spazio di cui ha bisogno e dove dimostra la sua efficacia.

Realtà aumentata. Siamo nell’epoca della video-informazione da circa settanta anni e possiamo vedere da casa in tempo reale cose che avvengono in altre parti del mondo. Ciò che oggi è normalissimo solo pochi anni prima era assolutamente impensabile. La video-comunicazione è diventata pressoché totale e, necessariamente, interessa da vicino anche il mondo della formazione utilizzando canali comunicativi ricchi di immagini, audio, video, link al web, costruendo un materiale didattico straordinariamente potente ed efficace. L’impatto iniziale con una modalità comunicativa e formativa così ricca è stato anche sconcertante per molti di noi, ma oggi abbiamo finito per acquisire dimestichezza con un metodo comunicativo-formativo di cui nessuno può fare a meno.

Learning Analytics. Questo ultimo fattore di ricerca didattico-formativa analizza dati e informazioni per eseguire una classificazione delle preferenze dell’utenza relative ai programmi personalizzati di apprendimento. Verificando le preferenze individuali si perfeziona maggiormente la personalizzazione dei corsi in funzione alle caratteristiche dell’utente finale, come già precedentemente indicato.

Dunque molta strada, si è già detto, è stata fatta e molta ancora se ne farà in un settore che oggi è parte della nostra quotidianità. Le direzioni da prendere sono state tracciate, e molte vie ne aprono altre, dal momento che nella ricerca educativa ogni lavoro crea intuizioni nuove e nuove vie da percorrere.

Articolo scritto da Claudio del Conte