Abbiamo voluto rileggere la definizione data dal dizionario Treccani alla parola innovazione:

opera di innovare, cioè di introdurre nuovi sistemi, nuovi ordinamenti, nuovi metodi di produzione e simili… In senso concreto, ogni novità, mutamento, trasformazione che modifichi radicalmente o provochi comunque un efficace svecchiamento in un ordinamento politico o sociale, in un metodo di produzione, in una tecnica, ecc.

Questo ci ha dato spunto per parlare di un personaggio che ricalca perfettamente tale definizione. Riprendendo la nostra rubrica fissa sui Protagonisti dell’Innovazione, che nelle prime due puntate ha parlato di personaggi attuali in attività, ci permettiamo quindi un excursus in un’epoca più lontana, a cavallo fra il XVIII e il XIV Secolo.

Caroline Lucretia Herschel, nacque nel 1750 ad Hannover, in una famiglia di lavoratori. Come d’usanza nell’epoca per una donna di famiglia modesta, era trattata poco più che come una sguattera dai suoi genitori, tanto che in seguito avrebbe descritto sè stessa come la “Cenerentola della famiglia”.

Tuttavia suo padre, giardiniere, era anche un musicista di talento e incoraggiò tutti i suoi figli – fortunatamente anche Caroline – a studiare matematica e musica. Caroline però, come d’uso ai tempi, riceve un’istruzione fra le strette mura di casa, perché alle donne è precluso l’accesso alle università e alle accademie scientifiche. La sua vita cambiò nel 1772 quando suo fratello maggiore, William, la portò in Inghilterra per aiutare la sua famiglia a Bath.

Qui Caroline divenne la governante della casa, e inizialmente si dedicò al canto per accompagnare il fratello, che era Maestro di Cappella, intraprendendo successivamente la carriera professionistica di cantante lirica. Non paga di questo primo brillante risultato, in seguito, quando il fratello decise di cambiare carriera dedicandosi con grande successo all’astronomia, si appassionò alla materia e cominciò inizialmente ad aiutare il fratello nelle sue osservazioni e nella costruzione di telescopi, facendogli inizialmente da assistente per poi diventare in breve tempo lei stessa un’astronoma brillante e indipendente.

A lei dobbiamo la scoperta di nuove costellazioni, nebulose e stelle, e di almeno sei comete che portano il suo cognome.

Fu membro della Royal Astronomical Society, prestigiosa società scientifica per la promozione dello studio dell’astronomia, del sistema solare, e della geofisica, e membro della Royal Irish Academy, istituzione indipendente irlandese per la promozione della ricerca e dell’eccellenza nelle scienze, negli studi umanistici e nelle scienze sociali. Nel 1828 la Royal Astronomical Society le conferì una medaglia d’oro per i suoi studi e le sue scoperte. Bisognerà attendere parecchi anni per vedere un’altra donna insignita dello stesso premio (Vera Rubin nel1996). Nell’arco di alcuni anni, redigette un catalogo di oltre 2000 Nebulae: un colossale lavoro di registrazione delle coordinate celesti di tutti gli oggetti “nebulosi” osservabili in cielo.

Morì nel 1848 all’età di 97 anni (anche in questo originale, in un’epoca in cui la mortalità era decisamente precoce) dopo aver ricevuto molti onori nel suo campo.

Questa signora che nei ritratti vediamo avvolta in merletti e crinoline è a pieno diritto una grande protagonista dell’innovazione:

  • Con grande ecletticità sfuggì a un destino di donna relegata fra le mura di casa impegnandosi autonomamente nello studio e arrivando prima ad essere una cantante lirica fino a una gloriosa carriera di insigne scienziata; visse fatalmente nell’ombra del brillante fratello (scopritore di Urano nel 1781), ma partendo come sua assistente riuscì poi a ritagliarsi una prestigiosa carriera autonoma;

 

  • fu una delle donne pioniere nel campo dell’astronomia; nel 1786 è stata la prima donna a scoprire una cometa;

 

  • in conseguenza di tale scoperta, è stata anche la prima donna nel Regno Unito a cui sia stato riconosciuto e remunerato un lavoro in campo scientifico, per quanto con l’aiuto del fratello William, astronomo personale del re, che convinse il suo protettore a pagare la sua assistente con uno stipendio annuo;

 

  • nel 1835, come riconoscimento del suo lavoro come astronoma, fu la prima donna a essere insignita della nomina di membro onorario e la prima ad avere un suo lavoro pubblicato della Royal Astronomical Society.

A lei sono stati dedicati:

  • un cratere sulla Luna, C. Herschel
  • la cometa periodica 35P/Herschel-Rigollet
  • l’asteroide 281 Lucretia