L’intelligenza artificiale fa ormai parte della nostra vita quotidiana, anche se spesso non ce ne rendiamo conto. Di fatto siamo circondati da questa tecnologia: dai sistemi di parcheggio automatici, ai sensori intelligenti per scattare foto spettacolari, agli assistenti personali.

Ma l’AI sta conquistando terreno anche nel mondo dell’educazione e della formazione grazie alle innumerevoli applicazioni disponibili. Fatalmente il modo in cui le persone apprendono è cambiato da quando i materiali didattici sono diventati accessibili a tutti attraverso dispositivi smart e computer.

Oggi i discenti non hanno più la necessità di frequentare lezioni fisiche per studiare, purché abbiano computer e connessione a Internet.

L’intelligenza artificiale consente inoltre l’automazione delle attività amministrative, consentendo di ridurre al minimo il tempo necessario per completare queste attività spesso gravose, in modo che gli educatori possano dedicare più tempo ai propri studenti.

L’AI infatti non influenza solo l’apprendimento vero e proprio, ma rende anche molto più semplice la valutazione e la gestione delle lezioni, riducendo così i tempi e i costi delle procedure meramente amministrative.

 

AI e contenuti smart

L’intelligenza artificiale e l’istruzione evolvono insieme, e le nuove tecnologie potrebbero davvero facilitare i discenti nel raggiungimento dei propri obiettivi formativi.

Quelli che vengono chiamati contenuti smart, ovvero la produzione di contenuti digitali automatizzati simili a quelli scritti dalle persone fisiche, potrebbero aiutare non solo le aziende ad automatizzare i loro servizi ma anche i docenti a produrre materiale scolastico e per la formazione.

I contenuti intelligenti infatti includono anche i contenuti virtuali raccolti nelle videoconferenze e nelle videolezioni. Inoltre i libri di testo vengono digitalizzati, e vengono create nuove interfacce di apprendimento per aiutare gli studenti di tutti i gradi e le età accademiche.

Un altro esempio sono i contenuti personalizzati. I contenuti digitali possono essere personalizzati in base all’utente che li utilizza. Molto spesso si comincia a parlare di educazione personalizzata, cercando di adattare il percorso formativo alla persona. Ovviamente è difficile adattare un percorso di studi a tutti gli individui singoli, ma è già possibile studiare un percorso di studio che possa andar bene alla maggior parte degli iscritti a un corso.

Con l’introduzione dell’IA, i docenti non vengono ovviamente sostituiti, ma sono in grado di insegnare meglio offrendo raccomandazioni personalizzate a ciascun discente. L’IA permette di personalizzare le esercitazioni e gli esami finali, garantendo nel contempo la migliore assistenza possibile.

Non bisogna infatti dimenticare che il feedback immediato è una delle chiavi per un tutoring efficace. Attraverso App basate su AI, gli studenti potrebbero ottenere risposte mirate e personalizzate dai loro docenti.

 

AI e collegamenti globali

Da tempo Internet ci ha permesso di connetterci con persone in tutto il mondo, e di fruire di informazioni da siti e istituzioni internazionali. La tecnologia facilita la diffusione di qualsiasi corso in qualsiasi parte del mondo e in qualsiasi momento. L’IA contribuisce a sorreggere questo apprendimento senza confini. L’educazione basata sull’intelligenza artificiale può fornire agli studenti competenze personalizzate, e creare tecniche di apprendimento adattivo per migliorare le esperienze di apprendimento di ciascuno.

Purtroppo però non tutti gli studenti del mondo hanno già una connessione adeguata o gli strumenti giusti per sostenere una formazione basata sulle nuove tecnologie. Molto spesso le connessioni non ci sono, o non sono stabili,  oppure non sono sicure, perché sono ancora troppo pochi coloro che possono avere a disposizione una solida VPN,

Occorre garantire la possibilità a tutti coloro che vogliono imparare o completare la loro formazione online di accedere a questi strumenti innovativi.

L’AI porterà sicuramente moltissimi benefici nel mondo della formazione – alcuni li possiamo già sperimentare – ma prima ancora bisogna trovare il modo per rendere davvero la rete e le tecnologie accessibili a tutti.