
Angélique Marguerite Le Boursier du Coudray nacque in Francia nel 1714, periodo che in generale non lasciava grande spazio alle iniziative femminili.
La medicina era stretto dominio maschile, e il parto era un evento assai pericoloso, spesso sottovalutato e lasciato all’improvvisazione di persone del tutto prive di formazione.
Guarda caso le madri, e i neonati, morivano a frotte. E la cosa veniva considerata normale.
In questo contesto Angélique iniziò molto giovane a lavorare come assistente di una famosa “sage-femme” parigina, e dopo numerosi anni di pratica ottenne un certificato ufficiale che attestava le sue competenze e presto diventò una delle levatrici più famose di Parigi.
LA FORMAZIONE ITINERANTE
La sua reputazione le procurò l’incarico, ricevuto direttamente dal Re Luyigi XV, di girare per la Francia allo scopo di formare altre levatrici preparate, soprattutto nelle campagne, e nei paesi, in modo da ridurre gli elevatissimi indici di mortalità durante il parto.
Iniziò i suoi corsi nel 1760 a Clermont-Ferrand, poi cominciò a viaggiare in carrozza, spesso su strade impervie, in tutta la Francia per circa 25 anni, una solida vocazione che non perse mai il suo vigore.
I corsi duravano circa due mesi per ogni gruppo di allieve. È difficile calcolare quante allieve in totale seguirono i corsi ma si stima fossero circa 5.000. Si sa per certo che formò anche molti medici.
UN METODO FORMATIVO INNOVATIVO
Il corso elaborato da Angélique combinava teoria e pratica, con l’obiettivo di ridurre drasticamente la mortalità e le complicazioni ostetriche durante il parto.
Un corso totalmente nuovo, largamente incentrato sugli aspetti pratici, per spiegare il parto nel modo più semplice possibile.
Per ottenere questo risultato tramite la simulazione, ideò un manichino ostetrico chiamato “La Machine“. Questo strumento, realizzato in stoffa e dettagli anatomici, permetteva alle allieve di esercitarsi virtualmente sulle tecniche del parto, permettendo la preparazione in assenza di casi reali.
Si trattava di un manichino da parto, fatto di tessuto, pelle e imbottiture, con cui si potevano simulare le varie situazioni ostetriche. Grazie a questo manichino, le allieve potevano imparare concretamente, senza mettere a rischio la vita di nessuna donna vera.
Un’intuizione rivoluzionaria. Nessuno aveva mai pensato che si potesse insegnare il parto in modo pratico e ripetibile.
In pratica la prima applicazione VR nel campo della formazione.
UNA EREDITA’ STORICA
Il suo lavoro contribuì a ridurre in modo drastico la mortalità durante il parto in molte regioni della Francia.
Durante i suoi viaggi Angélique perorò sempre l’apertura di veri e propri servizi di maternità.
il suo metodo innovativo con l’ausilio del manichino ostetrico pose le basi per un’educazione sanitaria più sicura e professionale, contribuendo in modo decisivo alla modernizzazione dell’ostetricia e probabilmente salvando migliaia di vite. Ogni allieva istruita, una vita forse risparmiata.
Nel 1773 raccolse tutta la sua esperienza in un manuale chiaro e ricco di illustrazioni: Abrégé de l’Art des Accouchements — Compendio dell’arte del parto.
Un libro pensato non tanto per i medici, ma per le donne in prima linea quando c’è una vita che nasce.
Morì quasi dimenticata nel 1789, ma Il suo lavoro fu ripreso dalla nipote, Marguerite Guillaumanche, che lei stessa aveva formato a partire dai 13 anni.
Angélique du Coudray, l’art de l’accouchement – Culture Prime
