
CON IL NUOVO ACCORDO STATO REGIONI LA FORMAZIONE SULLA SICUREZZA SUL LAVORO PUO’ DIVENTARE UN REALE STRUMENTO DI PREVENZIONE
Dopo interminabili mesi di rinvii, la Conferenza Stato-Regioni ha finalmente approvato il nuovo Accordo nazionale sulla formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Il 17 aprile 2025 è stata infine emanata l’intesa che modifica e aggiorna gli accordi in vigore in tema di formazione sulla sicurezza.
Le nuove disposizioni entreranno in vigore a partire dal giorno della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, giorno dal quale partirà un periodo transitorio di 12 mesi, durante il quale sarà ancora possibile erogare la formazione in base alle norme precedenti.

Formazione come strumento di prevenzione
L’intento dell’accordo è quello, lodevole, di superare i tanti accordi settoriali per arrivare a costruire un sistema unitario che unifichi e semplifichi la disciplina, puntando coerentemente alla prevenzione e alla salute nel mondo del lavoro.
Il nuovo testo infatti interpreta la formazione come una misura fondamentale alla base della gestione dei rischi, o meglio come strumento per la prevenzione di eventi dannosi, di infortuni, malattie e comportamenti pericolosi.
Questo il senso di due cambiamenti rilevanti che è bene mettere in evidenza:
- la formazione deve essere progettata e attuata in coerenza con i rischi specifici propri sia dell’attività sia del ruolo,
- il percorso formativo deve essere tracciabile e documentabile, non solo durante la sua erogazione, ma anche nei suoi effetti concreti sui comportamenti dei lavoratori durante lo svolgimento della prestazione lavorativa.
Oltre a questo l’accordo pone anche delle modifiche anche su contenuti, durate e modalità di fruizione, ma quel che è certo è che questa riforma vuole – almeno negli intenti – spostare l’obiettivo dagli adempimenti formali alla prevenzione reale, diffondendo una nuova cultura della sicurezza.
Questo il senso di alcuni cambiamenti che verranno operati sulle modalità per le verifiche finali rivolte ai discenti, e sulla necessità di monitoraggio delle attività formative e della corretta applicazione delle norme sia verso gli enti formatori sia verso i destinatari della formazione.
Non a caso cambieranno anche molti aspetti legati alle responsabilità giuridiche (penali e amministrative) delle organizzazioni in caso di infortuni.