L’Italia non è messa per niente male all’interno del G20.
Il Piano Industria 4.0 ha rafforzato la nostra competitività, e grazie al PNRR le prospettive di rilancio diventano ancora più concrete

E’ quasi un mantra ripetere che le aziende italiane sono troppo piccole, poco tecnologiche, non sorrette da infrastrutture solide, insomma una realtà che arranca all’interno dell’imprenditoria occidentale.

Per quanto qualcosa di vero ci sia, la recente e interessantissima ricerca di Fondazione Edison “G20 and the Italian Economy”, presentata durante la Giornata della Formazione Manageriale ASFOR del 16 Giugno 2021, sembra sfatare alcuni di questi luoghi comuni, fornendo l’immagine di un’Italia tutt’altro che naiv.

E’ vero che nell’ultimo ventennio l’Italia è cresciuta meno di quasi tutti gli altri paesi, ma negli ultimi 5 anni  c’è stata un’inversione di tendenza e alcuni dei nostri tradizionali punti di forza si sono ulteriormente irrobustiti.

Alcuni dei dati forniti nel corso dell’evento online mostrano un paese ben diverso da quello che ci raccontano gli stereotipi comuni:

  • ITALIA 5° nella classifica mondiale per SURPLUS COMMERCIALE con L’ESTERO (escluso settore Energia), dopo Cina, Germania, Giappone e Corea
  • ITALIA 3° nella classifica mondiale Trade Balance 3M (Machinery, Metal Products e Medicaments), dopo Cina e Germania
  • ITALIA 3° nella quota di energia solare ed eolica, dopo Germania e U.K.
  • ITALIA 1° per superficie agricola dedicata a agricoltura biologica
  • ITALIA 1° per numero di certificazioni 9001 e 14001 in rapporto al Pil

E anche indici più specifici di settore raccontano storie di successo:

  • La classifica per NUMERO DI ROBOT INSTALLATI vede la nostra INDUSTRIA ALIMENTARE al posto dopo North America e Cina, e la nostra INDUSTRIA MECCANICA al posto dopo Cina, Giappone e Germania.
  • nel settore MANIFATTURIERO siamo al 1° posto in quanto a CRESCITA DI PRODUTTIVITA’ (valore aggiunto per occupato)

Infine, se guardiamo l’indice dell’ONU che vuole misurare a tutto tondo lo sviluppo umano, l’ADJUSTED HUMAN DEVELOPMENT INDEX (che valuta congiuntamente il Pil, il tasso di scolarità, l’attesa di vita, e anche le emissioni di CO2 e il consumo di risorse naturali), grazie anche alle nostre ottime performance negli indici “ambientali”, ci siamo piazzati 4° preceduti solo da U.K., Germania e Francia.

Non possiamo non ricordare che, nel frattempo, abbiamo piazzato l’ITALIA 1° nel campionato Europeo di calcio. Non solo una soddisfazione, ma un sicuro impatto anche a livello economico e di immagine.

E le 6 (per il momento) medaglie d’oro alle Olimpiadi di Tokio:

  • Vito Dell’Aquila – Taekwondo
  • Federica Cesarini e Valentina Rodini – Canottaggio
  • Gianmarco Tamberi – Salto in alto
  • Marcell Jacobs – Atletica, 100 metri
  • Ruggero Tita e Caterina Banti – Vela
  • Francesco Lamon, Simone Consonni, Jonathan Milan e Filippo Ganna – Inseguimento su pista
g20

Che dire? Possiamo solo migliorare ancora.

E non c’è dubbio che un impegno massiccio e costante nella formazione possa essere una chiave di accesso importante per una auspicabile ulteriore crescita.

Noi di Piazza Copernico siamo pronti a dare il nostro contributo.