Parliamo di mobile revolution quando ci riferiamo a quella realtà, ormai consolidata, che vede chiunque, o almeno la maggioranza delle persone, in possesso di uno smartphone o di un tablet. Questi strumenti sono entrati con prepotenza nella vita di ciascuno di noi e ci hanno messi in grado di connetterci praticamente ovunque e in ogni momento alla rete (web) rendendo possibile e immediato l’accesso ad una infinita quantità di dati.

E’ stato proprio l’incontro fra lo sviluppo sempre più veloce delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e il world wide web a rendere possibile la creazione di strategie attraverso le quali ci si potesse connettere alla rete in modi sempre più rapidi e continui e a dare la spinta per la creazione e lo sviluppo di molti servizi sempre più innovativi e agili, a rendere, infine, possibile la nascita dell’m-learning.

Il legame fra tecnologie sempre più smart, veloci e capillari e il web ha permesso ad ogni possessore di device di nuova e nuovissima generazione di entrare in contatto con contenuti e dati di ogni genere, sia come materia sia come espressione di tale materia. Audio, video, schermate di testo, foto, feedback ecc.. Tutto ciò era già noto a creatori e fruitori di materiale multimediale in uso nell’e-learning, la novità ora è insita nelle nuove possibilità che apre il mondo degli smarthphone e dei tablet, in quella nuova capacita che hanno questi supporti di farci avere nel senso più stretto del termine il sapere in tasca, perché un possessore di smartphone o tablet può connettersi alla rete e accedere ai più svariati contenuti.

Alzi la mano chi non ha uno smartphone in tasca, chi tra questi non vi ricorre per cercare notizie, nozioni, traduzioni, video, audio, documenti? Insomma, chi di noi non usa lo smartphone per aumentare le proprie conoscenze o anche solo per soddisfare una qualsiasi curiosità o per riportare alla memoria dati che parevano dimenticati?

Possiamo dunque affermare che l’m-learning sia nato proprio in seguito a questo sviluppo esponenziale del legame fra la rete e i suoi fruitori, fra la rete e i creatori di contenuti mutimediali, fra la rete e coloro che beneficiano di tali contenuti.

La trasformazione epocale indotta da queste nuove metodologie di fruizione di dati e contenuti ha posto le basi per la nascita dell’m-learning, ovvero ha imposto ai creatori di contenuti di trovare nuove metodologie di progettazione dell’attività didattica e di formazione ed erogazione dei contenuti, imponendo una nuova analisi dei modelli teorici classici agli approcci all’apprendimento e all’insegnamento in nuove ottiche generate dall’uso dei nuovi device. Tale analisi si rende necessaria per riuscire a sfruttarne al megli tutte le potenzialità.

Il mobile learning si può descrivere come “metodologia di apprendimento supportata esclusivamente da dispositivi mobili”.

Possiamo considerarla un’estensione del concetto noto di e-learning verso piattaforme sempre più agili, mobili appunto, sempre meno legate ad un luogo specifico: casa, scuola, ufficio.

Parliamo di m-learning quando non leghiamo l’apprendimento ad un luogo specifico ma all’oggetto che ci mette in grado di fruire dei contenuti che vogliamo apprendere.

Possiamo allora dare una definizione di mobile learning come “metodologia di apprendimento non legata ad un luogo specifico ma all’oggetto tecnologico che ne consente la fruizione; volendo spingerci ancora olatre questa definizione e potremmo affermare che il device diventa esso stesso luogo di apprendimento e che ogni luogo fisico in cui ci troviamo può diventare un luogo mentale in cui apprendere purché siamo in possesso di un device di nuovissima generazione e della connettività alla rete.

Alla luce di tutto ciò si rende evidente come uno dei vantaggi di questa nuova metodologia sia l’eliminazione o la possibile eliminazione dei tempi morti, possiamo, cioè, connetterci e fruire di corsi e contenuti durante gli spostamenti da un luogo all’altro. Possiamo fruire di contenuti multimediali ovunque senza il bisogno di stare davanti ad un pc.

Lo smartphone è quella scatola magica, quella finestra sempre aperta sul mondo del sapere ovunque si vada e ovunque si stia.

Con uno smartphone si possono prendere appunti, fare calcoli anche molto complessi, progettare, raccogliere dati, condividerli o avere accesso a dati condivisi da altri, comunicare in tempo reale con una o più persone rimanendo sempre connessi alla rete. Lo smartphone dunque non è solo un mezzo di comunicazione ma anche un vero e proprio strumento attraverso cui creare conoscenza o fruirne.

Possiamo quindi sostenere che il cambiamento dello strumento di fruizione, il passaggio cioè dal pc al tablet e/o smartphone, deve necessariamente produrre un cambiamento nelle metodologie didattiche ed una elaborazione di nuovi modelli di apprendimento che consentano di sfruttare appieno tutte le risorse offerte dalle nuove tecnologie mediante gli strumenti di delivery. Le tecnologie del mobile learning hanno sì le loro radici nell’e-learning ma in nessun caso devono essere considerate una versione ridotta dell’attività didattica erogata tramite computer.

Dedicare la giusta attenzione allo sviluppo di learning object per la fruizione mobile rappresenta una delle chiavi di successo per incrementare l’utilizzo dei prodotti formativi da parte degli utenti. E’ necessario distinguere la compatibilità dei learning object con i dispositivi mobile (responsive), con la loro reale fruibilità che, in considerazione della peculiarità degli strumenti di delivery (ridotte dimensioni dello schermo, diversi sistemi di puntamento ed interazione), si ottiene solo adottando strategie formative ideate e progettate ad hoc per questo tipo di strumenti.

Non fare questa distinzione significa, di fatto, ostacolare gli utenti nel processo di formazione.

E’ necessario utilizzare una metodologia di apprendimento indipendente dal luogo in cui si realizza e che sia in grado di sfruttare i vantaggi offerti dalla tecnologia mobile adeguando le strategie didattiche in merito a:

• comportamento degli utenti attraverso l’adeguamento dei sistemi di interazione;
• coinvolgimento attraverso un dinamico sistema di creazione della conoscenza;
• rispetto del contesto (nomade) di fruizione.

Considerando, ad esempio, come principali output:

• video pillole della durata inferiore a 5 minuti basate su:

– capacità comunicative dell’attore/docente
– coinvolgimento grazie alle testimonianze di colleghi, responsabili e leader del processo;

• video slide con l’utilizzo di commenti audio e pochissimo testo o grafica;
• podcast

L’m-learnig è un prodotto e un’estensione della ricerca sull’e-learnig e una sua trasformazione, il successo delle nuove tecnologie è determinato dalla loro grande diffusione, disponibilità e accessibilità. Abbiamo visto come i nuovi dispositivi abbiano reso fruibili dati e contenuti che prima potevano essere raggiunti solo in aula con la presenza di un insegnante o in un’aula, ufficio o casa in cui fossero presenti personal computer collegati alla rete. Ora tutto questo è reso possibile da strumenti molto agili e leggeri e quindi portatili ma estremamente capaci di memoria e velocità di accesso ai dati che rendono possibile la condivisione e l’uso in tempo reale o differito di grandissime quantità e qualità di contenuti diversi in luoghi diversi.

Possiamo quindi predire un uso sempre più diffuso e capillare di queste tecnologie che non solo favoriscono l’apprendimento informale, ma sicuramente hanno anche aperto e continueranno ad aprire nuove frontiere ai metodi di insegnamento e di apprendimento