All’interno della grande rivoluzione tecnologica di cui siamo parte e a cui assistiamo quotidianamente non c’è parte della nostra vita, comunicazione, socialità, gioco, lavoro, apprendimento, che non sia stata digitalizzata. I laptop, i tablet, gli smartphone sono parte della nostra vita quotidiana e non siamo più nemmeno confinati in un posto fisso dove lavorare, dal momento che è possibile lavorare nelle nostre case, o anche nei nostri spostamenti quotidiani, attraverso devices sempre più sofisticati che sono costantemente nelle nostre mani.

Anche il sistema di apprendimento e di trasferimento delle informazioni, nelle aule universitarie e nelle aziende in cui lavoriamo, ha subito un radicale cambiamento.

Si va affermando sempre di più, all’interno di questa grande trasformazione digitale, una forma di apprendimento nota come blended learning, o apprendimento misto, il quale riscuote un notevole successo e suscita grande interesse nella andragogia in generale e nelle diverse forme di apprendimento aziendale in particolare.

“Blendedlearning” è un termine niente affatto recente nel mondo dell’educazione e della formazione, essendo nato negli anni sessanta, quando una vasta gamma di tecnologie si avvicinava e interloquiva con interesse con i metodi pedagogici e di insegnamento tradizionali.

Tuttavia è necessario aspettare gli anni novanta, con la pubblicazione da parte di  Curtis J. Bonk e Charles R. Gaham di un noto manuale (Il manuale dell’apprendimento misto: prospettive globali e progetti locali), per avere una definizione completa ed esaustiva del fenomeno.

Nei decenni a noi più vicini si è assistito ad una discussione, ancora aperta, tra i sostenitori delle forme di apprendimento digitale ed i sostenitori dell’apprendimento tradizionale, i quali difendevano apertamente pregi e vantaggi dell’una o dell’altra delle due metodologie.

La formazione online

L’apprendimento digitale, caratterizzato da un trend di grande successo e in continua crescita, soprattutto, ma non solo, da parte di un pubblico di giovani studenti che si sono guadagnati il titolo di ‘nativi digitali’, ha dalla sua una serie di vantaggi indiscutibili. Tra questi si possono segnalare la facilità di fruizione in ogni luogo e tempo, a discrezione della persona che vuole apprendere, e la possibilità di ripetere il processo di apprendimento tutte le volte che sia necessario utilizzando una molteplicità di strumenti a disposizione, cose non possibili nell’insegnamento dell’aula tradizionale.

A questi due vantaggi che permettono l’accesso alla conoscenza ad un sempre maggiore numero di persone, si deve sottolineare che la metodologia della formazione digitale ha acquisito negli anni un sempre maggiore numero di tecniche che permettono di generare materiale di insegnamento sempre più efficace nell’apprendimento stesso e gradevole nell’uso.

Sono moltissimi gli strumenti a disposizione del docente-progettista esperto di formazione on-line, come immagini, audio, video, materiale infografico, l’accesso infinito al web, forme di interazione e di interlocuzione diretta, i quali permettono di scomporre il materiale didattico nelle forme didattiche necessarie, per ricomporlo nel modo desiderato e esso stesso necessario alla acquisizione completa ed efficace della informazione nella sua interezza e complessità.

L’utilizzazione accorta di questi strumenti permette anche, producendo materiale didattico chiaro, efficace e piacevole nell’uso, di superare ampiamente le difficoltà e le diffidenze, una volta molteplici e diffuse ma ora sempre più residuali, da parte delle persone non giovani che non hanno grandi dimestichezze informatiche. L’uso dei devices di utilizzazione quotidiana è divenuto, tra l’altro, sempre più semplificato e intuitivo e questo rende via via più naturale usufruirne senza trovare difficoltà insormontabili praticamente per nessuno.

L'aula

Tuttavia anche la docenza d’aula tradizionale, se di qualità, possiede anche essa elementi di pregio che è difficile ignorare e ai quali non è facile rinunciare. La presenza, la visibilità, la circolarità della interlocuzione contestuale, che è bidirezionale, tra il singolo e il docente e viceversa, danno spazi comunicativi di grande ricchezza non riproducibili in altre forme di educazione a distanza. L’aula stessa parla e discute non solo con il docente coinvolto, ma anche con sé stessa, attraverso la più completa condivisione del materiale acquisito, mettendo in comune e in risalto idee, punti di vista personali, e colmando in buona sicurezza gli aspetti didattici che possono risultare in alcuni momenti o per alcune persone meno chiari di altri.

Tutto questo è importante perché il processo di apprendimento è unico e personale e metterlo in comune in aula permette di indicare vie diverse per apprendere determinati contenuti e illustra nuovi modi di vedere le cose.

L’aula è per eccellenza il momento della condivisione, della ricomposizione del materiale didattico, prima saggiamente scomposto dal docente nelle sue parti singole ed elementari, e del confronto che avviene con il materiale stesso, con il docente e con gli altri discenti che vivono, nello stesso momento, ma con modi individuali e diversi, lo stesso processo di apprendimento in corso.

Blended Learning: Formazione efficace e flessibile

Nel Blended learning l’apprendimento mobile e l’apprendimento in aula si incontrano e traggono tutti i vantaggi derivanti dall’una e l’altra modalità di insegnamento. I contenuti desiderati e scelti vengono prima acquisiti nell’apprendimento individuale attraverso il device desiderato e nei tempi che il discente ritiene indicati, per poi incontrarsi in aula, dove il discorso dell’apprendimento viene riesaminato col beneficio, notevolissimo, della presenza del docente e del gruppo di persone che seguono il corso.

 

I risultati di questa forma di insegnamento ed apprendimento si sono mostrati estremamente positivi e il blended learning si va dimostrando sempre di più come una delle forme di apprendimento più interessanti tra quelle utilizzate al giorno d’oggi.

Si apre dunque un nuovo e vivace campo di interesse nel mondo della formazione e della pedagogia, sia accademica che aziendale, disponendo di un buon e-learning efficace insieme ad una buona aula efficace forte di una tradizione lunghissima e indiscutibile. Questi due percorsi si uniscono nell’insegnamento superando i problemi della rarefazione degli aspetti relazionali prodotti dalla mancanza di visibilità diretta e dalla distanza tra gli interlocutori e producendo una partecipazione attiva delle persone coinvolte e un altissimo livello di soddisfazione tra i fruitori dei corsi.

Il blended learning non deve essere considerato come una somma tra due elementi, uno di formazione on line ed uno di formazione in aula, quanto piuttosto il frutto di un progetto specifico,  finalizzato e concepito per definire con chiarezza e condividere nel gruppo dei discenti contenuti, obiettivi e metodologie di studio e lavoro. L’aula è lo spazio fondamentale del confronto e della condivisione, oltre che uno spazio della verifica completa ed efficace dell’intero processo di apprendimento.

Se la nostra pedagogia punta fortemente sul superamento della dipendenza per il raggiungimento dell’autonomia individuale, sarebbe auspicabile che essa disponesse, fin dai primi passi del percorso educativo individuale, già degli aspetti maggiormente propri della andragogia, dove la finalità è il riconoscimento della reciproca interdipendenza.

L’aula è lo spazio nel quale la relazione ha luogo, lo spazio della socialità umana e cognitiva e dove le persone superano problemi, condividono ciò che apprendono insieme, ma definiscono anche gli altri, sé stessi e il sistema di relazioni che li accompagna e caratterizza.

 

Se l’e-learning ha come fine l’acquisizione di competenze individuali, ed ha raggiunto ottimi risultati in questo aspetto, il blended learning ha la doppia finalità di rendere l’apprendimento come una serie di competenze apprese e anche condivise, generando un team di persone che, oltre ad apprendere nuove competenze, sono in grado di lavorare efficacemente insieme a beneficio dell’azienda e delle persone che compongono il gruppo.

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