GIORNATA INTERNAZIONALE DELL’EDUCAZIONE
Innovazione della scuola e Curvatura Digitale

 

Ne parliamo con la Prof. Maria Urso, Dirigente Scolastico dell’Istituto di Istruzione Superiore Tommaso Salvini di Roma

Abbiamo scelto di celebrare la Giornata internazionale dell’Educazione, con un tema molto rilevante nella diffusione di un’istruzione equa e di qualità.

Ringraziamo la Dirigente Prof. Urso per la sua disponibilità a parlare nel nostro blog di innovazione a scuola e di curvatura digitale.

Contributo molto importante, perché la scuola è identificata nel Piano Nazionale per Scuola Digitale come agente fondamentale nei processi di digitalizzazione della società attraverso l’accrescimento delle competenze digitali.

Oggi il tema della digitalizzazione è un tema pervasivo dalla scuola al mondo del lavoro, alla vita quotidiana. Assistiamo al nascere di progetti dedicati proprio al tema delle digital skills. Dall’osservatorio privilegiato del Dirigente scolastico, quali sono gli obiettivi che una scuola superiore deve e può porsi sul tema della digitalizzazione? Cosa definisce il significato di “Curvatura digitale”?

Per  citare il quadro di riferimento europeo sulle competenze digitali dei docenti e dei formatori

Individuare, valutare e selezionare le risorse digitali utili per la didattica, tenendo in giusta considerazione – anche nella fase di progettazione didattica – gli obiettivi specifici di apprendimento, il contesto d’uso, l’approccio pedagogico e i bisogni degli studenti che ne fruiranno.”

Nella sua scuola state preparando dei progetti di curvatura digitale? Quali potranno i pilastri fondamentali di tali progetti?

  • Usare le tecnologie digitali per ottimizzare la comunicazione dell’organizzazione educativa in cui si opera.
  • Scambiare conoscenze ed esperienze, per contribuire collaborativamente all’innovazione delle pratiche didattiche.
  • Riflettere sulle pratiche digitali (sia individuali, che della comunità educativa), valutandole in modo critico e contribuendo attivamente al loro sviluppo.
  • Utilizzare gli strumenti e le risorse digitali a supporto della propria crescita professionale.

In sintesi, una visione olistica delle pratiche didattiche.

Quali sono, dal punto di osservazione, le aspettative dei ragazzi della Generazione Z sul tema della digitalizzazione? Come vivono questa tematica?

La generazione dei nativi digitali, nati tra il 1997 e il 2012, vive la digitalizzazione come opportunità, e allo stesso modo questa interconnessione semplifica il rapporto e lo globalizza amplificando la sfera emotiva, passando da una sorta di “condizionamento operante” skinneriano alla replicazione del segno, dei materiali.

Nell’ambito dei progetti di Curvatura digitale quali strumenti sono necessari agli insegnanti e alla scuola per promuovere la curvatura digitale? Quali iniziative sono in corso o in via di definizione? Quali i problemi potenziali?

Intanto una formazione continua, una condivisione di strategie, usando le tecnologie digitali per sostenere i processi di apprendimento autoregolato, ossia rendere gli studenti in grado di pianificare, monitorare e riflettere sul proprio apprendimento, di dare evidenza dei propri progressi, di condividere spunti e riflessioni e di proporre soluzioni creative.

Il rischio è quello di perdere il circolo virtuoso della parola e dell’ascolto, come ricordava il noto Autore. Il pensiero critico ha il suo humus  in quella  sintassi metabletica che è propria di pratiche didattiche implicite ed esplicite.

Quanto ritiene importante che i percorsi di studi cosiddetti “umanistici” siano aperti ai temi della digitalizzazione e come possono promuovere tali iniziative?

Gli studi umanistici sono strategici, non dimentichiamo che il pensiero occidentale si alimenta sullo spirito critico: il che cos’è delle cose, la logica formale, l’interpretazione della realtà, del fatto, degli accadimenti. Questo non è banale e va riscoperto.

Nel suo Liceo sono in corso già una serie di iniziative, ci può descrivere le vostre esperienze sul campo?

La nostra sperimentazione sui data che abbiamo definito il Liceo Classico Digitale e della Comunicazione prevede un’impostazione prevalentemente laboratoriale.

Questa Curvatura, avvalendosi di esperti esterni (Enti di Ricerca, Università e Aziende), privilegia la metodologia del cooperative learning e la pratica del teamworking, facendo leva sull’interesse a esplorare nuovi percorsi di lettura e scrittura multimediale di quanti intendono seguire una specializzazione universitaria nell’ambito delle professioni della comunicazione (scienze politiche, management, scienze della comunicazione, cinema e spettacolo, editoria umanistica e scientifica, industria culturale, web writer, ecc.). Insomma un percorso di frontiera  innovativo che guarda al futuro e investiga su campi  di intesse politico come  la determinazione del  consenso nelle nostre società.

In una classe del terzo anno è stato avviato un PCTO che coinvolge il CNR e PIAZZA COPERNICO su un tema molto interessante quale l’innovazione dal punto di vista dell’analisi della comunicazione. Quali sono le aspettative della scuola su progetti di questo tipo?

Il rapporto con il territorio è strategico e dà la misura della complessità del reale.

Enti di ricerca, imprese, scuola e consorzi universitari concorrono ad includere energie e competenze, offrendo ai nostri giovani sguardo d’insieme.