GENDER EQUALITY NON É UNA “COSA PER DONNE”

Un driver che può migliorare la vita dell’umanità ma anche supportare la crescita economica

 

Questo ci sentiamo di affermare basandoci sulla semplice analisi dei dati disponibili, e supportati da una serie di voci autorevoli che lo scorso mese di Marzo si sono confrontate a Milano nell’ambito di due eventi veramente molto ricchi di spunti:

 

A questo si aggiunge il recentissimo report “Sustainability waves: ESG Italian startup” patrocinato dalla Commissione Europea e pubblicato da Cariplo Factory, che evidenzia quanto le startup che puntano sulle donne possano cambiare gli schemi tradizionali di mercato. Il 60% delle 115 startup esaminate è diretto da un board a maggioranza femminile, il 59% ha almeno la parità di genere fra i dipendenti assunti. E guarda caso in queste aziende la tutela dell’ambiente e i programmi di welfare aziendali sono altamente diffusi.

L’opinione unanime, supportata quindi da molte ricerche, è che il raggiungimento di una Gender Equality porterebbe con sé una rilevante crescita economica.

Basterebbe questo per capire che, anche al di là delle ovvie considerazioni etiche, una politica inclusiva all’interno del mercato del lavoro porterebbe anche vantaggi tangibili per tutti, non solo per l’universo femminile.

Le cose più importanti da fare? 

Il cammino è in corso, ma c’è ancora molto da fare. Alcuni punti fermi:

  • Abolizione degli stereotipi di genere
  • Infrastrutture e servizi
  • Parità salariale
  • Formazione
  • Cultura all’interno dei posti di lavoro
  • Supporto alla leadership femminile

 

Un bias che non è solo culturale

Chi ancora pensa e agisce con l’idea che uomo è lavoro e donna è famiglia, non è solo un retrogrado. Sta anche creando degli ostacoli alla crescita demografica e al raggiungimento di un’economia prospera.