Una vecchia lezione imparata a scuola ci parla dei dilemmi, e di come la logica sia a supporto della risoluzione dei problemi e dell’identificazione delle strategie di soluzione.  

Forse non potremo mai risolvere il dilemma filosofico di Amleto con la famosa frase “essere o non essere: questo è il problema” con cui spiega perché l’essere umano non decide di togliersi la vita a causa della paura di trovare qualcosa di peggiore dopo la morte, e per questo è portato a sopportare e a soffrire. 

Ma possiamo allenare una delle competenze personali più importanti del nostro tempo, alla base della creatività, dell’innovazione, e della flessibilità nell’approccio al reale.  

L’importanza del problem solving 

Il problem solving tra tutte le life skills è una delle più rilevanti. Ogni decisione umana richiede infatti una ponderazione, e dunque i problemi sono la nostra condizione naturale di vita.  

Sapere utilizzare le regole del ragionamento in modo consapevole arricchisce i nostri processi decisionali, ci allena a valutare le strategie e allena la nostra intelligenza. 

Cosa serve per risolvere un problema?  

Le informazioni, un metodo di analisi e una strategia.  

Un progetto sperimentale dedicato al problem solving 

Per questo il nostro team di Ricerca e Sviluppo ha dedicato un progetto sperimentale proprio al problem solving, in collaborazione con gli esperti di Smarted, per studiare un modello formativo basato sulla prova pratica e su una fruizione mobile learning 

È nato così il progetto PIA – Problem Solving Improvement App, che ha l’obiettivo di offrire uno strumento agile e ingaggiante per esercitarsi sul ragionamento con domande di logica e problem solving, e allenarsi in modo continuo su una delle personal life skills più strategiche nella vita e nel lavoro. 

A chi è destinato: a tutti, veramente tutti.  

Perché abbiamo scelto il mobile learning, come modello di erogazione per le esercitazioni? 

Siamo partiti dal concetto stesso di esercitazione, come attività autonoma e autoregolata per mettere alla prova le proprie capacità. Quindi il mobile learning è stata la scelta più naturale.  

Dall’esperienza dell’App PIA sono emerse anche alcune riflessioni interessanti sul tema del mobile learning. 

  1. La fruizione in App abilita effettivamente un contesto di apprendimento personale e autogestito, che non risente dello stress della registrazione dei risultati in un contesto più formale.  
  2. I risultati sono percepiti ad uso e consumo personale, considerati come risultati da superare nell’ottica del miglioramento della propria prestazione.  
  3. Il contesto mobile, inoltre, accoglie paradigmi di fruizione assimilabili al gioco, in cui alcuni modelli di interazione sono generalmente più accettabili. In un corso strutturato, ad esempio, il feedback di una prova è scritto sempre in chiave positiva di miglioramento. Nel mobile di fatto possiamo adottare modelli comunicativi più liberi, anche ad esempio attraverso dinamiche di feedback negativo e segnalazione di errore che vengono più facilmente accettati dall’utilizzatore.  
  4. La dinamica di fruizione è basata sulla sfida e sulla ripetizione. In questo modo l’uso del tempo è ciclico e non lineare, e permette un apprendimento per tentativi ed errori, feedback progressivi e un percorso induttivo dalla prova alla teoria e non il contrario.   

Abbiamo realizzato la versione Guest di Pia come progetto sperimentale, ma tanti sono stati gli spunti sia per gli instructional designer sia per i giocatori.  

Vuoi scoprire su quali tipi di ragionamento sei più bravo e quali allenare?